Viaggio in India alla scoperta delle antiche tradizioni ayurvediche

India: una parola dai mille significati e dalle infinite sfaccettature.
Per qualcuno, questo paese può evocare sontuosi palazzi, antichi fasti e colorati vestiti di seta.
Per altri, potrebbe rappresentare il paese dove più religioni si fondono, in un calderone di profumi d’incenso, statue di dèi colorate, fiori, spezie e rituali celebrati in riva al fiume.
E per qualcun altro, può rievocare il profumo del Curry, del Masala, delle spezie e del riso Jasmine, del tè speziato, di chutney fruttati e di molte altre delle delizie che la cucina indiana ha da offrirci.
Per noi di Alma Briosa l’India ha l’intenso profumo di erbe curative e di spezie, di antiche conoscenze Ayurvediche, di sapienti rimedi erboristici tramandati da secoli. L’India porta con sé il sentore del Tulsi, il basilico Santo, l’intenso odore dell’olio di Chaulmoogra ed i colori dei fiori di tutte le piante curative che crescono in abbondanza nelle campagne e sulle colline di questo splendido paese.

 

 

Chaoulmoogra è l’olio che si ottiene dai semi dell’Hydnocarpus kurtzii o Taraktogenos kurzii., albero che cresce spontaneamente nelle foreste tropicali e elle zone collinari dell’india.
L’olio che si ottiene dalla spremitura dei semi è parte della Medicina Tradizionale Cinese e della Medicina Ayurvedica da secoli. In Ayurveda, la pianta è detta anche “Tuvrak e Kushtavairi”.
Da analisi di laboratorio, oggi sappiamo che i semi di Chaulmoogra contengono acidi grassi; il principale composto chimico contenuto in questo olio è l’Acido Ginocardico, e poi troviamo acidi Chaulmoogrici, acido miristico, acido linoleico e acido stearico.
Tutti questi composti contribuiscono alle incredibili proprietà curative di questo olio: azioni antibatteriche, astringenti, antinfiammatorie, antireumatiche, antibatteriche, cicatrizzanti, lenitive, espettoranti, decongestionanti e febbrifughe.

 

Nella mitologia Hindu, si crede che il dio Rama avesse contratto la “Kushta” e che fosse stato curato con un rimedio ottenuto dai frutti dell’albero del Chaulmoogra.
Uno degli impeghi più importanti dell’olio nella Medicina Ayurvedica fu utilizzo nella cura delle piaghe della lebbra.
Prima dell’introduzione degli antibiotici, era uno dei pochi rimedi efficaci (e per di più naturale e privo di effetti collaterali), che aiutava la cicatrizzazione delle piaghe.
Perfino sull’isola di Molokai, alle Hawaii, Isola detta anche “Terra dei morti viventi”, vi era un importante lebbrosario che curava i malati con l’olio di Chaumoogra.
Tutt’ora l’olio di Chaumoogra rimane un efficacissimo rimedio per le problematiche di pelle, prurito, arrossamenti e per le piaghe da decubit che cicatrizza, lenisce e disarrossa.

 

  

Ma lasciamo le colline assolate dell’Assam per tornare nei giardini interni dei palazzi e delle case Indù, in città.
Al loro interno troveremo un’altra delle piante che costituiscono l’anima dell’India: il Basilico Santo.

 

 

Il Tulsi, o Basilico Santo, è una pianta sacra per gli Induisti; nella loro mitologia rappresenta la dea Lakshmi, dea indù della ricchezza, dell’amore e della prosperità, moglie di Vishnu, che è una delle divinità più importanti della religione.

Gli Indù lo considerano anche come una manifestazione terrena della dea Tulsi; considerata una grande adoratrice del dio Vishnu.

L’offerta delle sue foglie è obbligatoria nel culto ritualistico di Vishnu e nelle sue forme come Krishna e Vithoba.

Tradizionalmente, il Tulsi è piantato nel centro del cortile centrale delle case, spesso coltivato in vasi speciali o in una speciale struttura muraria conosciuta come Tulsi Vrindavan. . La cura giornaliera della pianta è tipicamente un’occupazione femminile.

Il Tulsi è considerato la più santa di tutte le piante, come un punto di incontro tra cielo e terra.

Una preghiera tradizionale dice che il dio creatore Brahma risiede nei suoi rami, tutti i centri di pellegrinaggio Indù risiedono nelle sue radici, i Ganges scorrono attraverso le sue radici, tutte le divinità del suo gambo e le sue foglie e le scritture Indù – i Veda nella parte superiore dei suoi rami. È considerato come dio della famiglia particolarmente indicato come “divinità delle donne”. È chiamato come “il simbolo settario centrale dell’induismo” e Vaishavas lo considera “la manifestazione di dio nel regno vegetale”

 

Il Tulsi viene utilizzato in medicina Ayurvedica come funghicidaantipireticoantibatterico naturale; inoltre, svolge un’azione antiossidante e rigenerante naturale oltre ad essere un ottimo rimedio per i problemi di pelle, di acne e di capelli.

Oltre ad essere un’efficacissima piante curativa, lavora a livelli profondi per portare pace ed armonia a livello mentale.
Le sue numerose applicazioni in differenti campi l’hanno reso così popolare anche in Europa e negli Stati Uniti, dove si è affermato come eccezionale antibiotico naturale.
Una volta provato, non potrete più farne a meno, sia utilizzandolo nelle preparazioni cosmetiche, sia sorseggiandone l’aromatico infuso, dal colore verde pallido e dalle innumerevoli proprietà curative.

Il nostro viaggio in India sta volgendo al termine…dove vii porteremo la prossima volta?

Continua a leggere le nostre storie e a sognare con noi!

 

Related Posts

Leave a comment